TESTIMONIANZE
Vuoi Raggiungere Una Postura Corretta?
Postura: molto spesso mi trovo a spiegare come può modificarsi in meglio e come si può risolvere un problema, un dolore, un disturbo, facendo un trattamento.
Molte volte – con entusiasmo e con la certezza che le cose possono cambiare in qualsiasi caso, di sovente in modo significativo o persino completamente – riesco nel mio intento e il paziente comprende e si affida. Qualche altra volta invece, se la persona che ho davanti pensa con convinzione che sia impossibile una cosa del genere, è molto difficile far cambiare idea… in questo caso le parole non bastano. In queste situazioni solitamente faccio vedere un’immagine che descrive in maniera eloquente come la postura, in un’unica seduta, possa cambiare addirittura in modo quasi incredibile.
E’ arrivata una ragazza in studio per risolvere un dolore, e trattando la “persona nel complesso”, e non lavorando sul suo sintomo, da prima a dopo la seduta, abbiamo ottenuto un risultato incredibile. Moltissime volte il cambiamento è strepitoso, e uso questa testimonianza fotografica molto chiara e lampante anche agli occhi inesperti e più “scettici”.
Apro una parentesi: se hai letto altri articoli del blog, ne ho scritto uno qualche tempo fa sulla fibromialgia che racconta di come una paziente abbia risolto in modo fantastico una patologia che secondo alcuni è cronica, debilitante e irrisolvibile. Ebbene, ho fatto leggere l’articolo a una persona che soffre di questo disturbo per poterla aiutare, ma mi ha riso in faccia dicendo che, cito :”è impossibile che uno stia bene e che risolva queste cose e che la vita non può migliorare”. Cioè, anche di fronte alla testimonianza di una signora che ora sta bene, il lettore non si è dato la possibilità di mettersi in moto verso un cambiamento, di provare una strada diversa, ma continua a soffrire percorrendo sempre la sua traiettoria. Spero che questo articolo, invece, serva a coloro che lo leggeranno per ampliare la loro prospettiva sulla salute e sulla postura. Chiusa parentesi.
Torniamo all’articolo di oggi: ti racconto un po’ come funziona la prima visita con me. Per prima cosa si procede alla raccolta dati della paziente (e già qui a volte le persone ricordano un sacco di cose interessanti, e spesso si scoprono cose che non si sapevano).
Poi passo all’osservazione dal soggetto “da in piedi” per valutare la postura, sia di fronte che di fianco per capire la presenza di eventuali problematiche e disfunzioni.
C’è una postura teorica ottimale. Sia sul piano frontale, sia sul piano sagittale.
Vediamo prima della visita come era la paziente:
Prendendo l’esempio della foto, possiamo osservare le cose grossolane, che si possono notare anche senza essere esperti:
1 L’orecchio dovrebbe essere sulla linea verticale nera al centro (che si chiama asse trago-trocanterica).
2 Le spalle sono avanti rispetto alla stessa linea.
3 L’altezza globale del soggetto è schiacciata.
NB: potremmo analizzare molto di più, ma ti elenco solo 3 cose per vedere la differenza.
Dopo questa analisi si passa a fare il trattamento, che consiste in test di mobilità del sistema strutturale, viscerale e cranio sacrale e poi si va a far funzionare meglio le parti che erano bloccate (la metto giù così in modo semplice…). Per capire se il trattamento ha avuto un effetto positivo sulla persona, poi si valutano diversi aspetti: la situazione posturale prima e dopo il trattamento, il dolore e la mobilità del paziente.
Se si è più dritti, più mobili e meno doloranti, il trattamento ha avuto esito positivo, in caso contrario no. Non troppe parole. Risultati. Servono solo risultati.
Adesso vediamo la fotografia della paziente dopo il trattamento della prima seduta.
Noti differenze?
Valutiamole insieme.
1 L’orecchio dove si trova adesso?
2 La spalla?
3 vedi la differenza di posizione della testa e l’altezza ?
La vedi nel complesso la posizione della zona cervicale (del collo)?
La cosa bella di quando le persone si alzano dal lettino è ascoltare le frasi che dicono, del tipo: “sono più leggera, più alta, più sgonfia, etc..”, ma è ancor più bello, quando guardano le immagini pre e post seduta, vedere le loro facce sorprese e meravigliate per come erano prima del trattamento, e soprattutto della differenza rispetto a come sono alla fine!
Dopo la seduta si discute di quali erano le zone bloccate e di cosa si è fatto durante il trattamento, e ascolto eventuali domande che la persona vuole fare.
Dopo aver fatto tutto ciò, do dei consigli su cosa fare e cosa non fare per mantenere il livello raggiunto.
Come dicevo all’inizio, un’ immagine vale molto più di 1000 parole, e spero che con l’immagine della postura prima e dopo tu abbia potuto comprendere cosa si può ottenere con una sola seduta. Sembra magia o fotomontaggio, ma ti assicuro che è ciò che succede moltissime volte nel mio studio, e che i pazienti rimangono meravigliati ogni volta.
Riporto qui sotto cosa ha scritto questa ragazza dopo aver visto le foto pre e post seduta:
“Sono più alta e non sento più il collo e la testa in avanti come sentivo da tempo. Avevo un peso sulle spalle e una compressione sulla testa”.
Questo invece è il messaggio Whatsapp che ho ricevuto dopo qualche giorno dal trattamento:
” 1: Recuperare, in una sola seduta, una buona postura ed un profilo decente mi ha fatto innanzitutto bene all’umore.
2: Riacquisire la percezione di una parte della colonna e maggior libertà nei piccoli movimenti ad essa connessi, ha sicuramente permesso di risparmiare un’infinità di energie nella continua correzione dell’assetto. Buona Giornata”
P.s: la paziente ha acconsentito all’utilizzo delle sue immagini, ovviamente elaborate per rispettare la privacy.
Se anche tu pensi che la cosa sia impossibile o ti hanno raccontato che il tuo problema è cronico e non può cambiare, (non crederci), mettiti e mettimi alla prova.
Ti aspetto al prossimo articolo.
#guidiamobenessere
#drmicheleguidi
Distorsione Di Caviglia, Dolore In Fase Acuta
“In fase acuta non farti toccare!
Questa è la frase che magari ti sei sentito dire quando eri bloccato con la schiena, oppure per una distorsione di caviglia.
Sono due cose completamente diverse, e vanno trattate in modo completamente diverso!
Dopo un trauma diretto è l’unico momento in cui devi intervenire dove hai il dolore (se dai test risolta che si può trattare).
Ti racconto un episodio che mi è successo qualche mese fa con un mio amico: mi chiama un pomeriggio disperato perché lavorando in palestra (è un istruttore e formatore di istruttori) ha fatto una distorsione di caviglia e non riusciva ad appoggiare il piede, perciò avrebbe perso giorni di lavoro. E quindi guadagno.
3 Anni Di Sofferenza (Fibromialgia E Osteopatia)
Dopo aver pubblicato l’articolo http://www.guidiamobenessere.com/non-fare-come-paolo/ mi arriva un messaggio di una mia paziente, che ha risolto una problematica chiamata FIBROMIALGIA, chiedendomi se potevo scrivere un articolo su questo argomento.
Le chiedo gentilmente di darmi una piccola cronistoria della sua esperienza, lei me la invia e, dopo averla sistemata e adattata (togliendo alcune parti, altrimenti sarebbe stato un articolo lunghissimo), ne vedi ora il risultato.
Una precisazione: dalla bozza inviatami dalla mia paziente ho tolto delle parti e non ho aggiunto nulla di mio, se non questa introduzione e la parte finale. Ho lasciato solo i punti salienti per far capire a chi legge l’iter e le difficoltà che la paziente ha incontrato, come chi come lei ogni giorno vive questo incubo.
Parlano I Fatti O Le Parole?
Puoi fare tutte le ipotesi che vuoi, ma se quando scendi in campo ti capotti…
Ti ricordi della figuraccia nel test della Classe A Mercedes?
Per chi non ricorda o non lo conosce lo spiego velocemente: nel 1997 Mercedes lanciò un nuovo modello di auto, la classe A.
Bella, sicura, tecnologica.
Ma si capottò alla prima curva rendendo evidente la differenza fra la teoria e la pratica.
In pratica nel primo test a cui fu sottoposta la macchina si capottò.
In teoria, la macchina era sicura, aveva una cellula di sopravvivenza che in caso di incidente garantiva l’incolumità dei passeggeri.
Ma perché scrivo questo?
Non Fare Come Paolo…
Conosco una persona che sta impazzendo per il suo mal di schiena causato da un’ernia, lo chiamo Paolo per privacy.
Da fine agosto a oggi (fine gennaio), cioè a distanza 6 mesi, non ha ancora potuto ritornare al lavoro perché non riesce a stare seduto più di un’ora o due, sta seduto solo per mangiare e poi il resto della giornata la passa in piedi oppure sdraiato…
E’ una persona che ha iniziato un iter purtroppo conosciuto a molti: va dal suo medico (prende appuntamento e va a fare la visita ) e una settimana è passata.
A questo punto prende pastiglie, antidolorifici e antinfiammatori per lenire il dolore.
Dopo un’altra settimana il dolore persiste e il suo medico lo invia a fare una visita dall’ortopedico: prende appuntamento e va a fare la visita e intanto è passata un’altra settimana. Se vai da privato.