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  • Metodo Reverse Aging®, tra 1 anno 10 anni in meno! Sei pronto?

    Mantieniti in salute e ringiovanisci attraverso il Metodo registrato di osteopatia Reverse Aging®. Con costanza tra 1 anno avrai 10 anni in meno.

     

    Qualche tempo fa in studio ho visto uno sportivo, un ragazzo quarantenne con problemi di frequenti distorsioni alle caviglie e dolore lombare.

    Vado subito al nocciolo della questione.

    La prima fotografia rappresenta la sua postura pre-seduta, la seconda invece la sua postura dopo la seduta.

    postura prima del trattamento
    postura dopo il primo trattamento

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

    Quale magia abbiamo fatto per arrivare a un risultato così eclatante, riportando il Trago (l’orecchio) indietro di 15 centimetri, ovvero nella sua posizione ottimale?

    Nessuna magia, abbiamo lavorato sulla causa del suo squilibrio e in 1 sola seduta la situazione è cambiata completamente. Ti aiuto a comprendere delle cose.

    Prova a pensare allo spostamento di 1 millimetro di “qualcosa” all’interno del corpo, e immagina cosa possa comportare sulla postura: sì, hai letto bene, 1 millimetro. Pensa adesso a 1 centimetro di sbilanciamento del corpo, pensa di 5 centimetri, pensa di 10 centimetri.. e pensa di 15 centimetri! Cosa succede all’interno del corpo? Alla compressione irregolare e non fisiologica sulle articolazioni, alla compressione che subiscono i visceri e al lavoro eccessivo che devono fare per funzionare in modo corretto per portare sangue arterioso e per drenare il sangue venoso.

    Sai che un dolore è dato da un insufficiente apporto arterioso (di ossigeno) oppure da troppo sangue in una zona (congestione venosa)?

    Analizziamo la prima fotografia e cerchiamo di capire a livello degli organi quali possono essere i problemi di un carico in una postura così squilibrata in avanti, una postura anteriore.

    La linea verde rappresenta la linea di carico teorica corretta o linea trago-trocanterica.

    La risultante del carico in una postura corretta cade fra l’ano e i testicoli nell’uomo e fra l’ano e la vagina nella donna, in un punto molto resistente alle pressioni che si chiama perineo.

    Se la postura è anteriore, la risultante del carico cade anteriormente (ovvero in avanti) e aumenta moltissimo la pressione a livello degli organi anteriori del piccolo bacino con tutte le problematiche del pavimento pelvico. Nella donna si avranno problematiche di cistiti, prolassi vaginali, problemi di iperpressione e incontinenza, ernie inguinali (questi sono solo alcuni dei problemi che possono insorgere).

    Negli uomini troveremo invece varicocele, ernie inguinali, problemi di iperpressione e incontinenza, problemi di erezione (solo per elencare i più noti).

    Quindi ti sto dicendo che la fisiologia interna e gli organi funzionano in modo diverso se hai una certa postura? Certamente sì! Per me è normale, ma quando spiego durante la seduta questa cosa ai pazienti e ne prendono consapevolezza, mi guardano come se avessi detto qualcosa di incredibile.

    Il corpo è intelligentissimo e cerca e trova tutti gli adattamenti possibili per non soffrire (fino a quando ce la fa) e solo quando è al limite estremo il corpo “si fa sentire” e “ti fa sentire” un dolore.

    Perché non ascoltiamo mai le sensazioni del nostro corpo? Perché se abbiamo un dolore, pensiamo: “Come è venuto poi passerà?”

    Facciamo un esempio: se tu buchi la gomma della macchina, pensi che continuando a usarla o a usarla un pò meno (“Sono stato un po’ a riposo ma non è cambiato il dolore”- sono le cose che mi sento dire dai pazienti-) la gomma ruota si aggiusti da sola? Come fa da sola a togliersi il chiodo, chiudere il buco e rigonfiarsi alle giuste atmosfere? E perché il corpo dovrebbe fare lo stesso? Ti ho scritto poche righe fa che i corpo prima di farti sentire un dolore compensa in tutti i modi e solo in casi estremi ti fa sentire che ha bisogno un meccanico (osteopata!). Quando hai un dolore ascolta il tuo corpo! Vieni subito in studio a fare la manutenzione urgente alla super-macchina che sei!

    Queto è il primo punto che devi affrontare quando hai in dolore, e credimi che non stai facendo una cosa da super eroe, stai facendo il minimo necessario per riportarti a una situazione di  sufficienza. Diciamo che questa prima fase la chiamiamo risoluzione della fase acuta e si protrae fino a quando hai raggiunto la sufficienza e la capacità di adattarti ai nuovi stimoli e funzionare in modo corretto.

    Già se il 10 % delle persone che conosco dovessero sapere, pensare e agire in questa direzione io sarei la persona più felice del mondo!

    Io sono un tipo molto positivo e un entusiasta della vita e con la testa e con le idee sono ben oltre a questo primo risultato. Voglio far comprendere a tutti che una volta fatto il primo passo verso la propria salute si può fare un gradino verso l’alto sulla scala dell’evoluzione (sono consapevole che non è per tutti).

    Questo passo verso l’evoluzione è la seconda fase del processo ed è quello di andare a ERADICARE  il problema (togliere il problema alla radice)  facendo un lavoro molto più profondo e molto più duraturo per togliere il problema completamente.

    Già qui sarei l’uomo più felice dell’universo, ma ti ripeto, non è per tutti. Solo per i più evoluti.

    Poi visto che sono un “toro” (uno con la testa dura) e con una visione spirituale molto ampia, so che c’è un terzo livello di evoluzione adatto a coloro che possono passare alla terza parte, ovvero chi prende consapevolezza dei cambiamenti ottenuti con  la fase 1 e la fase 2 e che non si accontentano di non avere dolore e vivere in piena salute, ma nel loro profondo hanno compreso che seguendo il metodo possono tornare a vivere come 10 anni prima, come 10 anni fa. Come è possibile? Se hai 50 anni pensa a come digerivi a 40 o a 30, rispetto ad adesso. Pensa a come riposavi a 40 o a 30 e quante ore ti bastavano per recuperare dopo una partita a calcetto, a tennis o dopo una serata dove fai tardi.

    E pensa a come ti muovevi più sciolto 10 ani fa…

    Se pensi che facendo i trattamenti puoi tornare a muoverti, digerire, riposare, giocare e perché no, anche a fare l’amore come 10 anni prima, allora sei pronto per voler accedere a questa fase: il mantenimento della tua condizione di salute ottimale.

    Ed è così che ti ho spiegato il metodo di lavoro che ne è uscito dopo il continuo studio e ricerca sui libri, sui pazienti e continuando a fare corsi di tutti i tipi.

    A questo processo unico poi ho aggiunto una parte molto importante di anamnesi,  tramite una serie di parametri posturali che si ottengono con una valutazione ben precisa e schematizzata, da una spiegazione ottimizzata della situazione del soggetto, una serie di test fisici e  fisiologici e una serie di test di esclusione per comprendere il problema alla radice. Una volta arrivati a questo punto si può decidere di passare al metodo di lavoro:

    • la prima fase o risoluzione della fase acuta,
    • la seconda fase o fase di eradicamento per eradicare il problema,
    • la terza fase o mantenimento per riportare il tuo corpo ad una situazione di lancette del tempo che vada in dietro!

    A tutta queso processo unico di lavoro ho poi dato un nome adeguato, che facesse ben capire l’intenzione: REVERSE AGING®

    Per ultima cosa ho registrato il nome e adesso è marchio registrato!

     

     

     

     

     

     

     

  • POSTURA
  • Postura: 7 fattori che la influenzano

    postura“La postura è l’insieme di tutto ciò che siamo: di quello che pensiamo, di come respiriamo, di come vediamo, di come deglutiamo, di quello che mangiamo e di come ci muoviamo nell’ambiente.

    È l’insieme dell’integrazione di tutte queste cose e molte altre, che apparentemente ci influenzano poco, ma che invece, dopo un’analisi approfondita di studi sul corpo, ci rendiamo conto essere tutte di importanza fondamentale. Ogni azione, se fisiologica, influenza in modo positivo la postura e mantiene l’equilibrio psico-fisico del soggetto; se disturbata, o non fisiologica, comporta al soggetto delle posizioni non corrette che ripetute nel tempo sfociano in patologie.

    Andiamo più nel dettaglio analizzando tutta una serie di fattori che possono influenzare la nostra postura, e che moltissime volte non vengono nemmeno considerate (sia dai pazienti, sia dai professionisti ai quali un paziente si rivolge).

     

    1. Postura: come può un pensiero influenzarla?

    postura e pensiero

    Basti pensare a come una notizia positiva o negativa è in grado di influenzare lo stato d’animo nell’arco di pochissimi secondi, per cui la postura di chi vive in uno stato di pensieri positivi rispetto a quella di chi è immerso in un ambiente di brutte notizie sarà molto diversa: il primo soggetto sarà più eretto e in equilibrio, mentre il secondo sarà chiuso e instabile.

     

     

    postura erespirazione2. La respirazione:
    Il principale muscolo della respirazione è il diaframma – che ha delle inserzioni sulla colonna e sulle coste –  perciò una corretta respirazione addominale o diaframmatica (quella “di pancia”, caratteristica dei bimbi) è direttamente collegata a una equilibrata posizione del torace e dell’addome, al contrario di quanto succede quando si è in uno stato ansioso e si respira quindi con i muscoli respiratori accessori, ovvero principalmente con il petto.

    postura e alimentazione3. L’alimentazione:
    Basti pensare alla sensazione di “leggerezza e vitalità” che si prova quando si mangia qualcosa che ci piace e ci fa bene, rispetto a qualcosa che ci gonfia e ci appesantisce: ovviamente la postura cambia totalmente nei due casi, sono sicuro che chiunque ha provato la differenza su di sé.

    4. La deglutizione:

    In un giorno deglutiamo dalle 1500 alle 2000 volte in maniera inconscia e se la deglutizione avviene in modo non fisiologico, questo si ripercuote attraverso l’inserzione dei muscoli deputati appunto al movimento di deglutizione e sull’osso ioide con delle tensioni molto forti a livello cervicale. Anche la masticazione e l’adentulia (mancanza di uno o più denti) sono fattori in grado di influenzare molto la postura.

    postura e vista5. La vista:
    –  
    L’occhio si muove in tutte le direzioni grazie ai muscoli oculari, che sono in grado di compiere dei movimenti “finissimi” e molto precisi che servono per la messa a fuoco. I muscoli oculari vengono influenzati e influenzano i muscoli suboccipitali.  Perciò, in base a come lavora l’occhio per mantenere il piano pupillare orizzontale, di conseguenza lavoreranno le prime vertebre cervicali e viceversa, modificando così tutta la colonna vertebrale e ovviamente la postura.

     

    postura e appoggio plantare6. L’appoggio plantare:
    – 
    Tanto più l’appoggio del piede si discosta dall’appoggio teorico corretto (50% del carico sul piede destro e 50% sul piede sinistro sul piano frontale. Mentre sul piano sagittale 50% del carico distribuito sul tallone e 50% sull’avampiede) e tanto più la nostra postura sarà soggetta a tensioni anomale e fastidiose in tutto il corpo.

     

    postura e dolore

     

    7. I dolori sono altri fattori che influenzano molto la postura e che sono da essa provocati, se scorretta.  Che siano dolori strutturali o viscerali, quando subentrano segnalano in maniera evidente che il corpo non riesce più a compensare, ovvero non riesce a trovare il miglior adattamento per non soffrire. È  importante che ci sia tra noi Professionisti una collaborazione per il fine ultimo della migliore salute del paziente, convergendo sempre più nell’idea comune che la postura e quindi la salute dipendano da questo insieme di fattori.

    Il corpo è la rappresentazione di tutta la nostra storia, di ciò che abbiamo vissuto e viviamo fisicamente, emotivamente e spiritualmente.”

    Tratto da un’intervista di Italiapost per la rubrica “Una puntata di salute”. Anno 2012, Dr. Michele Guidi.

    Dopo ulteriori studi e approfondimenti in questi anni, sono giunto a questa conclusione riguardo a cosa è la postura, ovvero:

    “La postura è l’insieme di tutto ciò che siamo: di quello che pensiamo, di come respiriamo, di come vediamo, di come deglutiamo, di quello che mangiamo e di come ci muoviamo nell’ambiente, e delle PERCEZIONI di quello che viviamo, rispetto all’ambiente, sia interno che esterno”.

    Qui puoi inoltre capire meglio – anzi, puoi vedere con i tuoi occhi – come recuperare una buona postura tramite una seduta di osteopatia.

     

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  • CAUSE DEL MAL DI SCHIENA
  • Vuoi Raggiungere Una Postura Corretta?

    Postura: molto spesso mi trovo a spiegare come può modificarsi in meglio e come si può risolvere un problema, un dolore, un disturbo, facendo un trattamento.

    Molte volte – con entusiasmo e con la certezza che le cose possono cambiare in qualsiasi caso, di sovente in modo significativo o persino completamente –  riesco nel mio intento e il paziente comprende e si affida. Qualche altra volta invece, se la persona che ho davanti pensa con convinzione che sia impossibile una cosa del genere, è molto difficile far cambiare idea… in questo caso le parole non bastano. In queste situazioni solitamente faccio vedere un’immagine che descrive in maniera eloquente come la postura, in un’unica seduta, possa cambiare addirittura in modo quasi incredibile.

    E’ arrivata una ragazza in studio per risolvere un dolore, e trattando la “persona nel complesso”, e non lavorando sul suo sintomo, da prima a dopo la seduta, abbiamo ottenuto un risultato incredibile. Moltissime volte il cambiamento è strepitoso, e uso questa testimonianza fotografica molto chiara e lampante anche agli occhi inesperti e più “scettici”.

    Apro una parentesi: se hai letto altri articoli del blog, ne ho scritto uno qualche tempo fa sulla fibromialgia che racconta di come una paziente abbia risolto in modo fantastico una patologia che secondo alcuni è cronica, debilitante e irrisolvibile. Ebbene, ho fatto leggere l’articolo a una persona che soffre di questo disturbo per poterla aiutare, ma mi ha riso in faccia dicendo che, cito :”è impossibile che uno stia bene e che risolva queste cose e che la vita non può migliorare”. Cioè, anche di fronte alla testimonianza di una signora che ora sta bene, il lettore non si è dato la possibilità di mettersi in moto verso un cambiamento, di provare una strada diversa, ma continua a soffrire percorrendo sempre la sua traiettoria. Spero che questo articolo, invece, serva a coloro che lo leggeranno per ampliare la loro prospettiva sulla salute e sulla postura. Chiusa parentesi.

    Torniamo all’articolo di oggi: ti racconto un po’ come funziona la prima visita con me. Per prima cosa si procede alla raccolta dati della paziente (e già qui a volte le persone ricordano un sacco di cose interessanti, e spesso si scoprono cose che non si sapevano).

    Poi passo all’osservazione dal soggetto “da in piedi” per valutare la postura, sia di fronte che di fianco per capire la presenza di eventuali problematiche e disfunzioni.

    C’è una postura teorica ottimale. Sia sul piano frontale, sia sul piano sagittale.

    Vediamo prima della visita come era la paziente:

     

     

     

     

     

     

     

     

    Prendendo l’esempio della foto, possiamo osservare le cose grossolane, che si possono notare anche senza essere esperti:

    1 L’orecchio dovrebbe essere sulla linea verticale nera al centro (che si chiama asse trago-trocanterica).

    2 Le spalle sono avanti rispetto alla stessa linea.

    3 L’altezza globale del soggetto è schiacciata.

    NB: potremmo analizzare molto di più, ma ti elenco solo 3 cose per vedere la differenza.

    Dopo questa analisi si passa a fare il trattamento, che consiste in test di mobilità del sistema strutturale, viscerale e cranio sacrale e poi si va a far funzionare meglio le parti che erano bloccate (la metto giù così in modo semplice…). Per capire se il trattamento ha avuto un effetto positivo sulla persona, poi si valutano diversi aspetti: la situazione posturale prima e dopo il trattamento, il dolore e la mobilità del paziente.

    Se si è più dritti, più mobili e meno doloranti, il trattamento ha avuto esito positivo, in caso contrario no. Non troppe parole. Risultati. Servono solo risultati.

    Adesso vediamo la fotografia della paziente dopo il trattamento della prima seduta.

    postura pre tratttamento
    postura pre tratttamento
    postura post trattamento
    postura post trattamento

     

     

     

     

     

     

     

     

     

    Noti differenze?

    Valutiamole insieme.

    1 L’orecchio dove si trova adesso?

    2 La spalla?

    3 vedi la differenza di posizione della testa e l’altezza ?

    La vedi nel complesso la posizione della zona cervicale (del collo)?

    La cosa bella di quando le persone si alzano dal lettino è ascoltare le frasi che dicono, del tipo: “sono più leggera, più alta, più sgonfia, etc..”, ma è ancor più bello, quando guardano le immagini pre e post seduta, vedere le loro facce sorprese e meravigliate per come erano prima del trattamento, e soprattutto della differenza rispetto a come sono alla fine!

    Dopo la seduta si discute di quali erano le zone bloccate e di cosa si è fatto durante il trattamento, e ascolto eventuali domande che la persona vuole fare.

    Dopo aver fatto tutto ciò, do dei consigli su cosa fare e cosa non fare per mantenere il livello raggiunto.

    Come dicevo all’inizio, un’ immagine vale molto più di 1000 parole, e spero che con l’immagine della postura prima e dopo tu abbia potuto comprendere cosa si può ottenere con una sola seduta. Sembra magia o fotomontaggio, ma ti assicuro che è ciò che succede moltissime volte nel mio studio, e che i pazienti rimangono meravigliati ogni volta.

    Riporto qui sotto cosa ha scritto questa ragazza dopo aver visto le foto pre e post seduta:

    “Sono più alta e non sento più il collo e la testa in avanti come sentivo da tempo. Avevo un peso sulle spalle e una compressione sulla testa”.

    Questo invece è il messaggio Whatsapp che ho ricevuto dopo qualche giorno dal trattamento:

    testimonianza postura

     

    ” 1: Recuperare, in una sola seduta, una buona postura ed un profilo decente mi ha fatto innanzitutto bene all’umore.

    2: Riacquisire la percezione di una parte della colonna e maggior libertà nei piccoli movimenti ad essa connessi, ha sicuramente permesso di risparmiare un’infinità di energie nella continua correzione dell’assetto. Buona Giornata”

    P.s: la paziente ha acconsentito all’utilizzo delle sue immagini, ovviamente elaborate per rispettare la privacy.

     

    Se anche tu pensi che la cosa sia impossibile o ti hanno raccontato che il tuo problema è cronico e non può cambiare, (non crederci), mettiti e mettimi alla prova.

    Ti aspetto al prossimo articolo.

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  • DOLORE, FASE ACUTA
  • Piedi piatti: il 90% dei piedi non sono realmente piatti!

    piediMolte volte vengono in studio bambini o ragazzi (ma anche adulti) con dei plantari per i pied piatti e da una prima analisi, anche senza vederli sul podoscopio (strumento che si utilizza per osservare l’appoggio da sotto, vedi foto), si capisce che i piedi che sono stati definiti piatti da qualche altro professionista non sono affatto piatti:

    come è possibile una cosa del genere?

    Il piede e il suo appoggio a terra sono la risultante di come funziona tutto ciò che c’è sopra.

    Andiamo subito al sodo: l’appoggio del piede può essere neutro, piatto o cavo.

    Ti mostro l’immagine per capire di cosa sto parlando.

     

    Adesso che hai compreso e visto con l’immagine le differenza dei vari appoggi, capiamo il perché lasciamo un’impronta o un’altra. 

     

    ancaAndiamo a capire come funziona l’anca che è una articolazione con molta mobilità, in gergo questo tipo di articolazione si chiama enartrosi e ha la caratteristica di presentare tutti i gradi di mobilità: flesso-estensione, abduzione (movimento verso l’esterno), adduzione (movimento verso l’interno) e le rotazioni interna ed esterna. 

    Ok, adesso ti chiedo: prova a metterti in piedi e a ruotare l’anca verso l’interno e verso l’esterno e vedere cosa fa il tuo piede. Ovviamente ruota. Sì, il piede ruota anche se non l’ hai mosso, ma hai ruotato l’ anca… e secondo te questa rotazione involontaria che hai avuto del piede cosa fa al suolo? Cambia l’appoggio al suolo del piede? Ovviamente sì. Perciò ora sai che se hai un problema di limitazione di rotazione all’anca, il tuo appoggio cambia.

    Ci sei? Mi segui?

    Ok, andiamo avanti: se una persona ha il bacino bloccato che fa lavorare l’anca in modo non del tutto ottimale, non libera, allora influenza tutto l’arto inferiore (anca, ginocchio e piede). Quindi in base a come funziona il bacino si influenza tutto l’arto inferiore.

    Il corpo è molto intelligente (a volte molto più della nostra testa!), pensa a una cosa… senza una gamba puoi vivere lo stesso? Senza due gambe puoi vivere lo stesso? Sì..

    Senza il bacino puoi vivere?

    No.

    Quindi qual è la cosa più importante biologicamente e fisiologicamente?  Tutto ciò che c’è al centro del corpo sulla linea mediana è fondamentale per la vita, il resto no.

    corpo umanoLe gambe e le braccia non sono fondamentali per la vita. Sembra un discorso cinico, ma biologicamente funzioniamo così. Senza arti si vive in modo diverso ma si può vivere… anzi, moltissime persone dopo che hanno subito traumi e hanno perso gli arti iniziano una seconda vita in cui ottengono risultati strepitosi e comprendono molte cose della vita che prima non vedevano.

    Apro una parentesi: se non mi conosci e leggi “questa cosa” magari pensi che sono insensibile o duro, ma ho un assoluto rispetto di tutti gli esseri umani e ti dirò di più:  ho vissuto per 15 anni con una persona che era in carrozzina per le sue gravi difficoltà motorie e so cosa questo comporti. Da questa persona ho imparato moltissime cose e se sono così empatico con i pazienti e voglio risolvere i loro problemi è anche perché certe sofferenze le ho vissute per anni. Certe cose purtroppo le conosci se le hai percepite come sensazioni. Chiusa parentesi.

    Secondo te un appoggio dei piedi di un certo tipo – piedi piatti – può farti vivere così male come ti fanno credere?!

    Ma torniamo ai piedi piatti – veri o finti?-

    Moltissime volte, come dicevo all’inizio dell’articolo, dopo una prima valutazione vedo che il bacino è completamente bloccato e la rotazione dell’anca è compromessa, ci sono delle limitazoni di mobilità di movimento. Questa limitazione è definitiva? No, a meno che ci siano delle situazioni di artrosi grave (di solito negli anziani) la mobilità dell’anca può essere molto recuperata con le sedute di osteopatia.

    Una domanda che tanti pazienti fanno è: “Serve qualcosa di grave per compromettere la rotazione dell’anca? Io non ho mai avuto traumi violenti”.. a volte non serve nulla di grave, non devi cadere dal secondo piano, basta anche – per esempio- una caduta da in piedi a seduto per bloccare un sacro.

    Il sacro (se si chiama così ci sarà un motivo, no?!) è alla base di tutta la colonna ed è collegato alla testa attraverso la dura madre (le meningi) e il suo movimento – come quello del cranio – influenza tutto il sistema cranio-sacrale. (Se non hai mai sentito parlare di questa cosa guarda questo video).

    Inizi a comprendere perché è così importante che ogni singola parte del corpo sia libera di muoversi e non ci devono essere dei blocchi, e hai capito cosa c’entra il sacro con l’anca e con il piede?

    Ci sono diversi collegamenti dietro i ragionamenti che fa l’osteopata e  il più semplice e conosciuto alla maggior parte delle persone si chiama piriforme (soprattutto nei runners che danno tutti la colpa al piriforme, poverino!), ma lui è la conseguenza e non la causa del problema!

    Se il sacro è bloccato e non ha una buona mobilità, il piriforme – che si inserisce sul sacro ed è un rotatore d’anca – non si muove bene, l’anca non ruota bene e tu di conseguenza appoggi male il piede e ti viene detto che hai i piedi piatti.. allora ti fanno il plantare!

    appoggio del piedeIo non sono contrario al plantare ma al fatto che la maggior parte dei professionisti valuti solo l’appoggio del piede senza valutare tutto ciò che c’è sopra il piede stesso (la persona!). A questo sono contrario sì!

    Nel prossimo articolo ti parlo del test per sapere come scegliere la scarpa giusta (migliore per te) adatto anche per testare se il plantare che stai usando va bene oppure no.

    Intanto puoi scaricare il mio libro: E’ la scarpa giusta, scoprilo con i test in pochi secondi e iniziare a leggere delle cose interessanti, sul mio sito.

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